Uno degli aspetti più controversi delle policy di risoluzione per le dispute di nomi a dominio (UDRP), è il reverse domain name hijacking (RDNH). Il proprietario di un dominio può chiedere al Panel di scoprire se il ricorrente ha presentato denuncia in cattiva fede, tentando di dirottare verso di sé il nome a dominio (tecnicamente il rispondente non dovrebbe nemmeno inoltrare una richiesta di RDNH, dovrebbe essere direttamente il Panel a verificarlo).
Se la denuncia viene ritenuta fraudolenta, il ricorrente ne paga le conseguenze. Confrontando diverse sentenze dell’UDRP, ciò che emerge è che se il panelist ritiene che il denunciante sia troppo stupido, ignorante o impossibilitato ad assumere un avvocato per gestire il caso, non verrà decretato un caso di RDNH nei suoi confronti.
Un esempio recente è Imagem.com, un nome a dominio posseduto da NameMedia. Il ricorrente, CP Masters B.V., una società olandese proprietaria del marchio Imagem, aveva presentato ricorso quale legittima proprietaria del marchio (registrato nel 2008), senza sapere però che il ricorrente aveva registrato tale dominio già nel 2004, quando il marchio non esisteva ancora. La disputa è stata quindi risolta a favore del rispondente, ma riconoscendo la buona fede del ricorrente, che non sapeva dei tempi di registrazione antecedenti al dominio.