Google ed i guadagni da typosquatting

Typosquatting

Che ad Harvard con l’ultimo studio avessero portato alla luce il fatto che Google, grazie al typosquatting, incassa ogni anno quasi mezzo miliardo di dollari, è una cosa già assodata da tempo, ma i numeri dello studio, letti in chiave proporzionale, rivelano quanto sia diffuso il fenomeno di sfruttamento del lavoro altrui.

Gli associati responsabili dello studio hanno infatti effettuato l’analisi del traffico e delle ads di 3264 siti popolari, rilevando circa 280 siti “typosquattati” legati ad alcuni di essi, avendo una incidenza di quasi il 10%, ovvero di un sito che sfrutti errori di battitura ogni 10 osservati.

La buona fede della registrazione di questi siti “con errori di battitura” è tendente allo zero, come si deduce dai dati osservati: oltre il 60% di questi si appoggia infatti su Google Adwords (che di certo non si offende per la richiesta di servizio), presentando quindi nella proprie pagine pubblicità topic e word based, beneficiando quindi, seppur in modo indiretto, di infringment dei marchi registrati.

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