Industria dei contenuti per adulti “indignata” per la proposta del TLD .XXX

xxx Una associazione mondiale di categoria per l’industria dell’intrattenimento per adulti ha scritto all’ICANN esprimendo il proprio disappunto per la proposta di approvazione di un Top Level Domain .XXX, sottolineando come “non sia una richiesta di questo tipo di industria e non ne abbia alcun supporto“.

Direi che i grandi tormentoni del mondo dei nomi a dominio in questo periodo sono decisamente a luci rosse: dall’odissea per l’approvazione di un TLD .XXX alla vendita all’asta del domain name sex.com.

La lettera inviata all’ICANN è firmata da Diane Duke, il direttore esecutivo della Free Speech Coalition (FSC), una associazione di categoria per l’industria dell’intrattenimento a luci rosse con membri in tutto il Mondo.

Secondo la lettera, la proposta di una estensione .XXX “ha l’intento aggiuntivo di voler “regolare” una industria di cui non ha profonda conoscenza ed è inaccettabile“.

La Duke ha richiesto che, nell’interesse della trasparenza, l’ICANN consultasse anche il parere dell’industria per adulti, così da comprenderne il reale supporto nel caso di approvazione di una simile estensione. La FSC si è detta disponibile ad aiutare l’ICANN in questo processo.

Lo scetticismo dell’associazione viene così spiegato:

La struttura corrente dell’IFFOR, la sotto-organizzazione che si occupa delle policy per i domini .XXX, è totalmente inaccettabile per la FSC, motivo per il quale non avrà il nostro supporto per l’approvazione.

L’IFFOR è l’International Foundation for Online Responsibility che il Registry ICM, quello che avanza la richiesta del TLD .XXX, ha scelto per la gestione dell’estensione. L’IFFOR sarà composto da membri che veglieranno sulla protezione dei minori, la privacy, la sicurezza, la possibilità d’espressione e i diritti all’intrattenimento per adulti.

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