PEC: risultati e lamentele

PEC Siamo ad una settimana dal lancio delle registrazioni gratuite per la PEC, Posta Elettronica Certificata, voluta dal ministro Renato Brunetta e dedicata alla comunicazione sicura tra cittadino e pubblica amministrazione. Come abbiamo riportato nel corso della settimana passata, i disservizi sono stati numerosi: il primo giorno il sito era irraggiungibile e nei giorni successivi comunicava continui messaggi di errore.

Lo stesso Ministero ammette gli intoppi iniziali, ma assicura il corretto funzionamento attuale (in realtà, al momento, il sito del Governo per la PEC mi risulta lento a caricarsi) e comunica che i cittadini con una casella di posta elettronica certificata già attiva sono 100mila. Un numero interessante che non blocca però le critiche: il gruppo IdV richiede una interrogazione parlamentare sul servizio e il presidente dell’associazione Cittadini di Internet, Massimo Penco, rende note le prime aspre critiche.

Il servizio sarebbe troppo chiuso, secondo Penco, costringendo alla comunicazione sicura solo con la Pubblica Amministrazione e non anche con altri privati dotati di PEC o con altri enti, come le banche. All’estero il servizio di PEC è estremamente più esteso e funzionale. Numerosi utenti inoltre lamentano l’assenza di firma digitale, essenziale per un servizio che dovrebbe garantire sicurezza ed autenticità.

I provider di hosting si stanno attrezzando per fornire ai cittadini ciò che la PEC gratuita voluta dal Governo non fornisce.