Un tempo, quando si entrava in contatto con una persona nuova, ci si scambiava il numero di telefono e l’indirizzo e-mail, ora in aggiunta spesso c’è lo scambio dell’URL del sito internet. Con il boom del web 2.0, si tende a non utilizzare più nomi di domini più corti di quattro lettere; ad ogni modo, l’acquisto di domini sta diventando una sorta di business per compratori con intenti molto diversi tra loro.
Solitamente, questi “cacciatori di domini” si suddividono in due categorie, quelli che lo fanno a scopo no-profit e quelli che lo fanno a fini commerciali.
Compratori di nomi di domini per scopi no-profit:
1. Beneficenza
Le organizzazioni no-profit possono essere inserite in questa categoria, l’intento del loro sito web è quello di aumentare la conoscenza e diffondere una determinata causa. Un esempio di questi siti è WWF.
2. Famiglia / Amici
I siti che vengono acquistati allo scopo di mantenere i contatti con la famiglia e gli amici rientrano sotto questa categoria, anche se con l’avvento dei social networks la pratica è caduta in disuso.
Compratori di nomi di domini a fini commerciali:
1. Compratori basati su un progetto
Molte persone che acquistano un dato dominio spesso lo fanno perchè hanno in mente un progetto che vogliono portare a termine e quindi cercano un nome direttamente correlato con la loro idea. Il guadagno per questo genere di siti può giungere da più tipi di fonti, come ad esempio la pubblicità o i programmi di affiliazione.
2. Monetizzazione pura
Molti investitori del campo dei domini acquistano indirizzi web che possono generare traffico in abbondanza. Una tecnica usata per scegliere il nome di questi domini è ad esempio renderli ricchi di parole chiave, con nomi che ricordano siti famosi oppure con errori di battitura (come ad esempio gogle.com). Lo scopo è solitamente quello di attirare il navigatore in una pagina zeppa di pubblicità o di reindirizzarlo ad un altro sito web. I profitti, in questo caso, sono estremamente alti.
3. Investitori / Rivenditori
I compratori di nomi di domini che appartengono a questa categoria acquistano grosse quantità di indirizzi web, addirittura centinaia o talvolte migliaia. Questi siti hanno nomi ricchi di parole chiave e assicurano guadagni in diverse modalità:
– il parcheggio è una delle tecniche più usate, si pratica inserendo una pagina di ingresso con pubblicità (vedi GoDaddy, Google Adsense Parking e Sedo) che possano spingere il visitatore a cliccarci sopra;
– la rivendita del nome, in quanto la scelta di un indirizzo accattivante può attirare compratori esterni che siano interessati proprio a quello specifico nome di dominio. Le trattative possono essere fatte in via privata o tramite GoDaddy e Sedo. Un esempio è il sito Sex.com, rivenduto per 12 milioni di dollari;
– l’affitto dell’indirizzo web è una nuova modalità di guadagno, è simile alla rivendita ma in questo caso il nome del dominio viene semplicemente affittato a terzi garantendo un redirect verso il sito della persona che prende in uso temporaneo il dominio. In questo caso il guadagno è costante. Una società che svolge questo genere di trattative è Domainsforlet.
4. Anticipatori dei tempi
Questa categoria è simile alla monetizzazione pura, ciò che fanno questi compratori è sostanzialmente investire nell’acquisto di nomi di domini che ritengono possano aumentare di valore nel tempo. Un esempio è l’acquisto di indirizzi web di compagnie off-line o di film e giochi di imminente uscita. In seguito, questi “imprenditori” rivendono il dominio a prezzi talvolta esorbitanti.
5. Search Engine Optimization (SEO)
Ci sono domini che vengono acquistati e riempiti di parole chiave in funzione di SEO e appartengono a questa categoria. Il loro scopo è quello di essere linkati al nome del dominio che si intende ottimizzare per favorire così la sua indicizzazione nei siti di ricerca.
6. Siti web di compagnie off-line
La gran parte dei domini che troviamo on-line appartengono solitamente a compagnie, on-line od off-line che siano. Il guadagno in questo caso non viene direttamente dal nome del dominio ma, nello specifico per le compagnie off-line, dalla visibilità che gli viene fornita dal sito web, con conseguente aumento della clientela e della vendita dei prodotti.
7. Siti web delle compagnie di E-Commerce
I siti web che vendono prodotti o servizi on-line sono compresi in questa categoria. I nomi dei domini sono simili a quelli delle compagnie “fisiche”, tranne in alcuni casi in cui vengono leggermente modificati per favorire l’indicizzazione. Degli esempi sono A2Hosting e EastBay.com.
8. Siti web personali di bloggers
I nomi dei domini di questa tipologia spesso corrispondono al nickname del proprietario e garantiscono guadagni provenienti dalle pubblicità e dalle affiliazioni. Degli esempi sono my blog (TechFilipino), TechCrunch e JohnChow.
Via | Domainformer.com
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