La Libia reinterpreta le regole dell’ICANN a suo modo

vb.ly

Vb.ly, dominio posseduto da Ben Metcalfe ed una sua socia, ha smesso di esistere da un giorno con l’altro, portando il proprietario nella situazione kafkiana di avere un dominio chiuso e di non sapere nemmeno perchè. L’ente di amministrazione dei domini Internet libici (NIC.ly) ha deciso che possono esistere siti .ly solo se rispettano la legge coranica e che i domini lunghi fino a quattro lettere sono riservati a imprese e organizzazioni libiche.

Ben Metcalfe, vittima di queste “nuove norme” che non rispecchiano alla lettera il regolamento ufficiale libico, è stato colpito dagli effetti della Sharia, la legge islamica, che si basa non su leggi precise e oggettive, alle quali siamo abituati sottostare sotto la legiferazione dell’ICANN, ma si basa sulla interpretazione, differentemente dalla giurisprudenza cui siamo abituati

Essere già proprietari di un dominio nel mirino, in tal senso, non da alcuna garanzia di mantenimento in vita del suddetto.

Come giustamente commenta Metcalfe la realtà globale che si è sviluppata attorno al mondo dei domini dovrebbe permettere una politica aziendale univoca in termine di acquisizione di nomi a dominio, ma non è così: un sito aziendale .ly che mostri la foto di una dirigente non velata è a rischio, un Url abbreviato da bit.ly su Twitter che porti a una convention con immagini di femmine in tailleur è passibile di censura.