Come vi ho raccontato negli ultimi mesi, con l’introduzione dei nuovi Top Level Domain si sono scatenate le polemiche a riguardo di alcune particolari estensioni. Tra queste, .XXX e .JOBS sono state le estensioni più alacremente criticate, tanto da creare dei veri e propri “casi” con botta e risposta tra promotori e detrattori.
Il TLD .JOBS era originariamente chiuso al grande pubblico, ma poi si è deciso per la registrazione libera. I detrattori dell’estensione temono l’aperta competizione in un campo prima totalmente dedicato a chi offriva e si occupava di lavoro. L’estensione .XXX, come sappiamo, è stata proposta per “incanalare” tutti i contenuti per adulti presenti su Internet in un unico “contenitore virtuale”, al quale si sono opposti sia i conservatori (un’estensione legata alla pornografia non è ben accetta ai gruppi religiosi), sia gli addetti al settore che non vogliono sentirsi costretti ad acquistare un TLD apposito.
Entrambi i gruppi di opposizione hanno delle ottime argomentazioni dalla loro parte: evitare di creare ulteriore confusione nel marasma delle estensioni è già un ottimo esempio, oppure evitare la possibile censura che si applicherebbe più facilmente se tutti i siti per adulti fossero racconti con un’unica estensione.
In ogni caso, dopo mesi e mesi di discussioni, botta e risposta, commenti pubblici e lotte di ogni tipo, è forse il momento di abbandonare le ostilità ed accettare ciò che l’ICANN approverà. Sembra che le ulteriori discussioni non portino a nulla da mesi ormai, quindi forse il momento di accettare quel che verrà è giunto.
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