Anche i colossi dell’informazione ogni tanto perdono una sfida. In questo caso il protagonista è il New York Times, prestigioso quotidiano statunitense, che si è rivolto al National Arbitration Forum per ottenere il nome a dominio DealBook.com, ritenuto troppo simile ad un proprio marchio registrato, utilizzato anche in cattiva fede. Tl New York Times ha sostenuto nella denuncia che il suo sito web DealBook è uno dei propri portali con contenuti di maggior successo, onostante il concorrente si difenda dichiarando di aver registrato ed utilizzato il dominio conteso sin dal Marzo 2004.
Il dominio in questione è sempre stato usato per contenuti legati alla pubblicità online di videogiochi e viaggi, la cui registrazione è precedente all’utilizzo che il New York Times ha fatto del marchio per pubblicazioni finanziarie. Gli argomenti trattati su DealBook.com, inoltre, nulla hanno a che fare con i contenuti pubblicati dal colosso dell’informazione.
Per risolvere questo interessante caso è stata applicata la dottrina secondo la quale se il denunciante non reclama il proprio marchio registrato in un tempo ragionevole, mentre il denunciato sviluppa un nome a dominio identico per i propri legittimi contenuti e utilizzi, il primo non può reclamare diritti sul dominio del secondo. La richiesta del New York Times, quindi, è stata respinta. Si tratta di un caso davvero interessante, se pensiamo che raramente ci troviamo di fronte a due entità che sembrano avere entrambe ragione.
Foto | Flickr