Con la sigla VPS si intende Virtual Private Server, un server collegato alla rete internet che però, a differenza di un normale server, viene condiviso con altri utenti. In sostanza, è un modo di condividere un server fisico tra più computer indipendenti tra loro con un sistema di partizione.
Ogni utente che utilizza un servizio di questo tipo è come se avesse un server suo, con la propria RAM, il proprio CPU e tutto il resto. Il vantaggio di usufruire di un servizio di web hosting di questo genere è senza dubbio economico, in quanto richiede un impiego di denaro minore rispetto all’acquisto di un piano con server dedicato, permettendoci comunque di lavorare su un sistema altamente configurabile, con la garanzia di continuità elettrica, di connessione alla rete e di backup automatici giornalieri.
Su ciascun server virtuale è possibile installare qualsiasi sistema operativo, anche se solitamente si preferisce usare Unix senza interfaccia grafica per impegnare meno RAM. Possiamo comunque accedere al nostro VPS tramite console, HTTP, ssh, FTP o telnet, e il riavvio può essere effettuato in maniera indipendente da ogni utente hostato sul nostro server.
Ultimamente il Virtual Private Server è sempre più diffuso, sia per lo sviluppo dei software che per le tecnologie di virtualizzazione per altre architetture che hanno permesso l’utilizzo da parte di utenti un po’ meno esperti: il VPS richiede comunque una certa dimestichezza e non è certo consigliato a chi non ha mai avuto esperienza in questo campo.
Foto | Flickr