Dal 2000 fino ad oggi, l’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Number) ha accettato solo in alcuni casi l’introduzione di domini generici, come nel caso di .biz, .museum e .jobs i quali comunque non hanno riscosso un grandissimo successo. La situazione però potrebbe presto cambiare, considerato che un’associazione no-profit di Marina del Rey in California vorrebbe introdurre altri domini che possiamo definire più “particolari”; si tratta di .eco, .god, .love, .sport e .gay.
La decisione dell’Icann arriverà entro aprile e già da adesso se ne discute. Difficile stabilire se il mondo del web potrà giovarsi di queste novità, la cosa certa è che c’è già chi parla di un’operazione volta solo a favorire l’Icann e a confondere gli utenti. Altro certezza è rappresentata dal costo per ogni singolo dominio, che arriva a 185.000 dollari e che di fatto escluderebbe dalla competizione molte piccole società.
La caccia ai domini è già partita, almeno a quanto riporta il prestigioso quotidiano statunitense Washington Post, secondo il quale due compagnie, guidate rispettivamente da Mikhail Gorbachev e Al Gore, si starebbero già contendendo il dominio .eco, particolarmente indicato per i portali che trattano di tematiche legate all’ambiente. Non resta che aspettare cosa deciderà l’Icann.