Frequenze 4G: comincia l’asta

Pericolo scongiurato. Per l’assegnazione delle frequenze 4G, i 2,4 miliardi di euro previsti nella legge di stabilità dal Ministro Tremonti ci sono quasi tutti ed è stata così evitata l’eventualità di nuovi tagli da parte del Tesoro. Nello specifico, per i 24 lotti di frequenze si è arrivati per adesso a 2,3 miliardi di euro, garantiti dai quattro principali operatori del settore: Tim, Vodafone, Wind e 3 Italia, fino a ieri ancora in dubbio.

Ha trovato inoltre conferma l’assenza dei nuovi player Poste Mobile e Linkem. Il Ministero dello Sviluppo Economico pensa che una volta partita l’asta vera e propria, si possa arrivare fino ai 3 miliardi di euro circa, considerato che i quattro operatori gareggeranno per assicurarsi i sei lotti di frequenze più pregiati, vale a dire quelli a 800 Mhz.

Duplice inoltre il vantaggio anche per chi naviga in internet. Da un lato diminuiranno le zone nelle quali c’è ancora il problema del digital divide, dall’altro ci sarà un miglioramento della qualità del servizio. Il regolamento dell’Agcom, Autorità Garante delle Comunicazioni, prevede a tal proposito che i soggetti aggiudicatari delle frequenze debbano garantire la copertura non solo nelle grandi città ma anche nei comuni fino a 3.500 abitanti.