E’ un compleanno da ricordare, quello della prima emoticon inviata per la prima volta da Scott Fahlman, ingegnere elettronico e informatico della Carnegie Mellon University di Pittsburgh.
L’emoticon era stata inviata nella bboards (bulletin boards online), una piattaforma per ricercatori in cui si scambiavano messaggi di vario genere. Come racconta lo stesso Fahlman spesso alcuni messsaggi venivano freintesi, anche quando l’intenzione era l’ironia. E’ un atteggiamento frequente, per chi comunica via web: interpretare le emozioni non è semplice e per questa ragione, i ricercatori proposero di creare una sorta di codice per far capire a tutti quando si era ironic o quando si scherzava.
Tra le proposte “:-)” di Fahlman si rivelò particolarmente azzeccata, perchè era facile riconoscere quella sorta di sorriso che stava ad indicare “sto scherzando”.
Nel tempo, lo staff dell’Università riuscì a risalire agli archivi e ritrovò il messaggio originale di Fahlman, in cui si diceva: “Propongo la seguente sequenza di caratteri per le affermazioni scehrzose. Leggete di traverso”
Una proposta che si è rivelata non solo vincente, ma si è propagata a macchia d’olio tanto che le emoticon sono diventate in poco tempo oltre 650 . Poco dopo, James Marshall (all’Università del Maryland) era già arrivato a raccoglierne ben oltre 2mila nel suo dizionario online. Un crescendo quindi, che senza dubbio è in continuo divenire e chissà quante altre ce ne saranno che nel tempo si sono diffuse in rete e non solo.