Se chiude Google Buzz

La decisione è ufficiale, Google Buzz chiude. Nato nel Febbraio 2010 era stato inizialmente molto pubblicizzato: si leggeva da più parti che potesse essere una sorta di nuovo Twitter, o un nuovo strumento social innovativo, destinato a modificare gli scenari.

Adesso invece la società ha deciso di sospendere il servizio, per dedicarsi a tempo pieno a Google plus, diventato pubblico a tutti gli effetti. A sostenere le ragioni della chiusura arriva Bradley Horowitz, manager del gigante di Mountain View, pronto a spiegare che visti i seri problemi avuti dal sistema soprattutto in termini di Privacy, (gli iscritti non potevano verifiare i loro contatti) sia arrivato il momento di cambiare strada. Da qui le polemiche e le forti promesse di azioni legali da parte degli utenti, ma non solo.

Tante criticità nella gestione dei dati che hanno portato Buzz a restare nell’ombra, salvo poi diventare il trampolino per lanciare Google plus e cercare di svilupparlo al meglio. Una novità che segna sicuramente una nuova strada, centrata su le nuove possibilità date al social network di Google, da adesso probabilmente in ulteriore crescita.

E i più affezionati a Google potranno decidere autonomamente quale strada seguire e in che misura. Coloro che invece vorranno tracciare le proprie attività avviate un tempo su Buzz, possono farlo attraverso Takeout, sistema che permette di scaricare i dati e garantisce una loro miglior gestione.