Il Canada ha stabilito che i link verso contenuti diffamatori non costituiscono essi stessi diffamazione. La sentenza annunciata dalla Corte Suprema è un ulteriore passo avanti nel settore relativo alla pubblicazione dei contenuti di un sito.
I giudici della Corte hanno pertanto deciso di respingere la richiesta di Wayne Crookes, ex manager, nei confronti di Jon Newton, proprietario di un sito web secondo Crookes colpevole di averlo diffamato con un articolo collegato attraverso un link ad un altro sito contenente materiali diffamatori.
Le motivazioni si basano sulla possibilità che i link siano interpretati alla stregua di note a piè pagina, come accade nei testi scritti e in più sull’ ipotesi secondo cui non è possibile non inserire i link, visto che si tratta di informazioni che possono o non possono essere approfondite ulteriormente. In virtù di tutto questo, la richiesta di Crookes non è stata accolta ed è divenuta un interessante precedente in un ambito da sempre molto dibattuto e sempre più frequentemente oggetto di episodi quali sentenze e dibattiti, che contribuiscono a costituire la stessa giurisprudenza in un settore ancora in divenire.