Brasile Vs Twitter

Solo qualche giorno fa c’era stata la notizia legata alla censura su Twitter che aveva fatto gridare alla polemica, con scambi di critiche e botta e risposta continui.

Oggi si aggiunge la denuncia da parte del governo Brasiliano verso Twitter perché ci sono utenti che forniscono informazioni  relative alla posizione dei posti di blocco di polizia e di autovelox.

La denuncia, portata avanti per voce del procuratore generale Luis Inàcio Lucena Adams verrà valutata dalla corte federale poiché le informazioni diffuse via Twitter violano il codice civile e penale, soprattutto perché mettono chiunque lo voglia in condizione di sfuggire alla legge, invece di rispettarla o in alternativa di trovare il modo di farla rispettare.

Questo in buona sostanza il succo della denuncia, che per ora non ha trovato la replica di Twitter o dei suoi rappresentanti: si tratta però del primo caso collegato alla nuova policy di cui si è avuta notizia tempo fa, che a questo punto costringerebbe Twitter a cancellare i tweet di coloro che hanno dimostrato di stare per fare un’infrazione o di sostenere azioni vietate dalla legge.

Una questione spinosa probabilmente, emergente per via delle decisioni recenti e le problematiche sollevate proprio nei giorni scorsi, che apre però ad una serie di spunti di riflessione interessanti. Dove finisce la libertà d’espressione e dove inizia il limite da non oltrepassare? La rete è davvero l’unico luogo non luogo in cui potersi esprimere liberamente anche quando si rischia di entrare in ambiti illegali?