Agcom: il ruolo è in discussione?

Si torna a parlare di diritto d’autore online a seguito delle riflessioni sul  potere dell’ Agcom (Autorità Garante per le Comunicazioni) fino ad oggi pronta ad intervenire per  oscurare in rete siti web che violassero il diritto d’autore.

Le riflessioni derivano dal parere di Valerio Onida, ex presidente della Consulta, secondo cui un’autorità amministrativa può fare a meno dei giudici per decidere su eventuali  interventi.

E dunque sembra aprirsi lo spiraglio su quanto stabilito nel 2010 attraverso una delibera precisa, che aveva dato all’ Agcom pieno potere per oscurare tutti quei siti, domini, contenuti che online avevano violato la legge a tutela del diritto d’autore e della proprietà intellettuale. In questo contesto era compresa anche la posizione fortemente critica di Confindustria Cultura Italia contro l’esistenza di una presunta lobby in Italia capace di influenzare Agcom.

Una posizione fortemente critica a cui si è aggiunta la posizione di Onida secondo cui oltre ad una rivisitazione della delibera si debba intervenire direttamente attraverso i Provider che devono impedire l’accesso a determinati siti, anche se all’estero. Un dibattito ancora vivo dunque che investe totalmente Agcom non ancora del tutto libera a quanto sembrerebbe di intervenire in quanto autorità.

A tutto questo si aggiunge la fermezza di Stefano Rodotà, ex Presidente Agcom cha ha voluto sottolineare come ci siano anche casi simili  in cui l’Autorità Garante è stata censurata. “Non ho ancora letto il parere del professor Onida. Ricordo soltanto che il Conseil constitutionnel francese, investito della questione di legittimità della legge Hadopi (quella della disconnessione da Internet per chi viola il copyright), l’aveva censurata proprio perché aveva escluso la competenza dell’autorità giudiziaria in una materia che incide sull’esercizio di diritti fondamentali”. Tutto davvero da rifare dunque?