Google ragazzo viziato o azienda in divenire?

James Whittaker ha lasciato il suo lavoro di  Test Director a Mountain View  e nel comunicare la sua decisione dopo l’ufficialità, attraverso il suo blog ha utilizzato un paragone che apre ad una serie di riflessioni importanti.

Google è diventata un ragazzo viziato che, scoperto di non essere stato invitato a una festa, ne organizza un’altra per rappresaglia. E nessuno ci va.”

La critica sembrerebbe alla nuova filosofia aziendale, tutta orientata alla pubblicità con l’intento di ricavare dagli annunci quanti più introiti possibile, dimenticando altri parametri. L’obiettivo secondo Whittaker l’inseguimento di Facebook senza considerare il differente approccio che il Social Network di Zuckerberg ha avuto nel corso degli anni diventando esempio di un nuovo modo di rapportarsi al web e in qualche modo dettarne le tendenze.

Un approccio che nessun altro ha avuto, soprattutto perché coinvolge direttamente gli utenti e le loro abitudini, da conoscere per sfruttarle al meglio anche per il proprio tornaconto commerciale, per usare un termine scomodo. Questo atteggiamento è stato uno dei motivi del successo di Facebook, forse contro ogni aspettativa, ma che adesso vede costrette tante società ad inseguirlo nel tentativo ad oggi vano, di superarlo.

A muovere però le critiche da parte di Whittaker, la scarsa attenzione da parte di Big G verso iniziative di maggior creatività ed innovazione: dalla chiusura di Google Labs al tentativo di essere necessariamente social e cercare di attirare quelli utenti che già presenti su Facebook volessero essere da altre parti (Google plus?) con una innovazione o un’applicazione in più, pronte a catturarli.

D’altro canto da parte di Google e dei vertici si sente evidentemente forte l’esigenza di un divenire che va verso le tendenze principali e le abitudini degli utenti invece di sviluppare la creatività insita nell’azienda stessa. Nell’attesa di capire al meglio quale sia l’atteggiamento giusto oppure a cosa porterà in termini di ricavi è interessante analizzare i cambiamenti che caratterizzano la filosofia di tante aziende alcune costrette ad adeguarsi a Facebook, altre forti della propria originalità. Quello che forse si aspettavano in tanti da Google?