Sarà capitato a tutti prima o poi leggendo le notizie, di chiedersi se un avvenimento è accaduto realmente oppure no, se in altre parole è vero o falso.
A dare una risposta a domande come questa è arrivata forse la soluzione ideale, che in rete mancava e permetterà a chiunque voglia utilizzarla di verificare le fonti legate alle notizie e dunque di capirne l’attendibilità.
Si chiama Fact Checking ed è stato presentato al recente Festival del Giornalismo di Perugia, realizzato a cura della Fondazione <ahref di Trento ed già capace di suscitare in rete ma non solo, le prime riflessioni.
Il progetto permette di verificare la veridicità dei dati e delle notizie in circolazione, attraverso un meccanismo molto semplice: effettuata la registrazione si può proporre una notizia o una dichiarazione citando l’autore e la fonte e mettendola a disposizione degli utenti. Se questi volessero verificare la notizia e la sua attendibilità possono farlo confrontando le fonti direttamente in rete attraverso un confronto serrato sui social network, con altri utenti e con notizie simili. In realtà Fact Checking è in fase di rodaggio, ma ci sono già le prime valutazioni.
Per esempio c’è un’inchiesta sull’ uso di Facebook nelle Università (entrambe al momento ritenute vere solo al 25%), un comunicato stampa di Palazzo Chigi (considerato inaffidabile), Berlusconi e il bunga bunga (completamente inaffidabile).
E’ ovvio che si tratta solo dei primi esempi, ma probabilmente le analisi cresceranno perché si può sottoporre ad analisi anche le notizie pubblicate da altri e messe in circolazione, così da avere un quadro completo e forse più rappresentativo di tutto ciò che in rete circola con o senza approfondimenti, testimonianze, dovizia di particolari. La speranza di un sito come Fact Checking è sicuramente quella di avere a disposizione uno strumento che possa essere di verifica e in qualche modo portare un nuovo modo di leggere le notizie ed approfondirle.