Si svolgerà dal 29 giugno al prossimo 1 luglio l’incontro annuale degli appassionati di tecnologia, ma soprattutto veri e propri “agitatori” digitali come li definisce oggi Repubblica.it.
Un appuntamento che quest’anno si svolgerà a L’Aquila, città simbolo della ricostruzione post terremoto che accoglie tutti coloro che vivono la rete ma non solo, da hacker cercando di portare alla luce tutto ciò che per tradizione resta nel sottobosco della tecnologia.
“L’Aquila è stata e continua ad essere il più grande laboratorio del nuovo autoritarismo. La sospensione delle libertà di riunione e di informazione durante la gestione dell’emergenza post-terremoto e una ricostruzione dettata dai soli interessi della speculazione hanno da un lato tentato di bloccare la partecipazione alla ricostruzione, dall’altro smembrato la città in dislocate newtown uccidendo ogni socialità mentre, come al solito, un’astuta gestione della paura collettiva ha fatto il resto.” si legge nel manifesto dell’ evento, come a voler sottolineare le intenzioni di andare avanti nonostante le difficoltà di una città che fatica a riprendersi a seguito dei problemi legati alla speculazione, alla ricostruzione a tutto ciò che ha caratterizzato il post terremoto del 2009.
L’ hackmeeting sarà caratterizzato da seminari e convegni, occasioni di dibattito certo all’insegna della trasparenza. Si parlerà di privacy e di casi celebri, come quello di Assange e Anonymous per citarne alcuni, che hanno da sempre accompagnato le cronache oltre che la rete. In molti si aspettano già dei risvolti politici legati al Meeting, risvolti soprattutto collegati alle posizioni di certi gruppi contro i poteri forti, capaci di suscitare i più ampi dibattiti.