Emerge un dato molto interessante dallo studio dal Max Planck Insitute for Demographic Research di Rostock in Germania, che dice molto forse tutto, sul fenomeno migratorio. Un aumento vertiginoso di un fenomeno che caratterizza da sempre le popolazioni, spingendole a spostarsi da un luogo, quello d’origine ad un altro in cui cercare o ricercare più fortuna.
Un fenomeno in crescita, soprattutto negli ultimi anni ma quello che emerge dallo studio tedesco non è solo l’aumento del fenomeno, ma il tipo di analisi che per la prima volta vede protagoniste le mail. L’analisi infatti si è tutta centrata sulla provenienza degli indirizzi IP e sulla quantità di mail scambiate. In altre parole è stata analizzata la provenienza geografica dei 43 milioni di utilizzatori del servizio mail di Yahoo! e si è potuto constatare lo scambio costante e sistematico tra provenienze geografiche distanti tra loro e diverse e dunque analizzare il fenomeno migratorio.
Il risultato una maggiore propensione delle donne ad emigrare in un altro luogo. Le ragioni forse legate alle migliori e più adeguate occasioni di lavoro, ma anche ad una forma di riscatto che si cerca sempre quando si emigra. Il dato che vede protagoniste le donne riguarda soprattutto il nostro paese, come spiega anche il demografo Emilio Zagheni che a tale proposito ha così commentato: “Riguardo l’Italia, è emerso che la mobilità (perlomeno di breve periodo) è cresciuta nel periodo 2009-2011 ad un tasso maggiore per le donne. I valori cambiano a seconda della definizione di migrazione ma il segno non è sensibile alla scelta dell’indice o definizione. “
Nelle nazioni dove ci sono dati provenienti, per esempio, dai registri dell’anagrafe, il metodo delle email può essere sostituito dall’analisi di coloro che tipicamente tendono a non registrarsi quando vivono all’estero”. E dunque attraverso il censimento degli indirizzi IP è possibile identificare dati che talvolta sfuggono agli uffici anagrafe e delineare un quadro più completo. Un fenomeno interessante quanto complesso quello dell’emigrazione, ma adesso anche più identificativo, specialmente se a viverlo più frequentemente sono le donne, probabilmente più penalizzate nella società, soprattutto nel mondo del lavoro. E’ auspicabile che lo studio del Max Planck Institute possa essere chiarificatore e delineare i possibili scenari o interventi futuri.