Sarà capitato a molti di coloro che hanno a che fare con la rete quotidianamente magari lavorando alla gestione di un sito: ricevere mail da Google con la richiesta di eliminare o modificare dei link che vengono considerati sospetti.
Una richiesta a cui tendenzialmente si risponde assecondandola, senza ovviamente contestare la decisione di Google, ormai considerato dai più il deus ex machina di tutto il mondo Internet, siti e contenuti in testa. I recenti per non dire costanti cambiamenti ai propri algoritmi hanno definito in maniera netta cosa rende un sito di qualità e cosa lo fa invece considerare inutile o peggio da eliminare dall’ universo Google.
Sulla base di questi parametri, Google ha deciso di intervenire in maniera netta, consigliando la rimozione dei link sospetti. Questa volta però lo ha fatto con una particolarità: da un po’ di tempo la richiesta di rimozione arriva e viene poi ritrattata, come in una sorta di dietro front per cui non è chiaro cosa sia un link “buono” e perchè si distingue da uno “cattivo”.
Per questo ad aprile era stato attivato Google Penguin, vero e proprio sistema antispam con cui Google è sempre intervenuto in modo abbastanza deciso, soprattutto contro chi inserisce link a pagamento o effettivamente dimentica la qualità del contenuto. Il problema del tornare indietro è stato interpretato dai più come una sorta di falla al sistema, tanto da richiedere l’intervento di Matt Cutts, responsabile del settore anti-spam di Google, che ha dichiarato:
“Se avete ricevuto un messaggio a riguardo di link innaturali al vostro sito non andate nel panico. Nel passato inviavamo questi messaggi quando stavamo per agire contro un sito nella sua totalità. Da ieri abbiamo fatto un passo avanti nella trasparenza ed abbiamo iniziato a spedirli quando diffidiamo di alcuni link individuali ad un sito.”
Ha voluto quindi specificare: si abbiamo in passato fatto interventi drastici contro lo spam ma adesso stiamo provvedendo a misure più mirate. Intervento quest’ultimo che ha suscitato non poche polemiche vista l’austerità di Google e la totale dipendenza dei siti e gestori di siti dalle sue decisioni. C’è da aspettarsi ulteriori cambi di rotta, ma certamente lo spazio dato alla qualità è ormai per Google imprescindibile. Fortunatamente.