Giù GoDaddy, scacco al provider più grande al mondo

Turbolenze nella tarda serata di ieri per la rete. E’ andato giù GoDaddy, il più grande provider per la gestione di domini al mondo.

L’attacco denominato Tango Down, è targato ancora una volta Anonymous, gruppo di hacker oramai celebre, pronto sempre ad attacchi di ogni tipo.

Proviamo a ricostruire quanto accaduto. Sono le 23 circa di ieri quando crollano molti siti registrati sotto GoDaddy, società che dal 1997 opera nel settore dei servizi Internet ed ha registrato ad oggi oltre 53 milioni di domini diventando nel tempo il più grande provider al mondo.

Quello di ieri ha tutte le caratteristiche dell’attacco hacker, rivendicato per altro dal gruppo Anonymous attraverso Twitter con l’account “Anonymous Own3r”.

Immediata la reazione di GoDaddy, che attraverso un comunicato ha palesato il proprio immediato intervento volto a sistemare i problemi derivanti dall’ attacco, responsabile del crollo di diversi siti appartenenti alla società. Il problema, estesosi in breve tempo alla posta elettronica ha causato non poche difficoltà ai tanti utenti e siti online appartenenti a GoDaddy, in visibile difficoltà a fronte di un attacco del genere.

E se dopo 4 ore tutto è sembrato tornare alla normalità, è evidente che  il pericolo è stato davvero concreto, soprattutto per una società che gestisce così tanti siti in tutto il mondo. Terminato il panico è rimasta in rete una scia di commenti, preoccupazioni,  riflessioni. Cosa vuole davvero Anonymous? Dove vuole arrivare il gruppo di hacker più famoso al mondo? E soprattutto cosa rappresenta? Il segnale che qualcosa non funziona più come un tempo? O è semplicemente la volontà di affermare in modo ancora più forte l’importanza della libertà in rete? Interrogativi che restano aperti e privi per il momento di risposte concrete.