GoDaddy, il provider si difende

Solo due giorni fa abbiamo parlato di GoDaddy, il provider crollato a seguito dell’ attacco hacker firmato Anonymous, gruppo ormai famosissimo per le proprie esternazioni ed i propri attacchi in difesa della libertà.

A seguito dell’attacco GoDaddy ha deciso di intervenire, con un comunicato ufficiale per  voce del CEO ad interim Scott Wagner:

“L’interruzione del servizio non è stata causata da influenze esterne. Non è stato un ‘hack’ e non c’è stato un attacco di tipo denial of service (DDoS). Abbiamo stabilito che l’interruzione del servizio è stata causata da una serie di eventi di rete interni che hanno corrotto le tabelle di routing dei dispositivi. Una volta identificati i problemi, abbiamo adottato misure correttive per ristabilire i servizi per i nostri clienti e GoDaddy.com. Abbiamo implementato misure preventive per impedire che questo succeda di nuovo.”

Un modo per dare una  giustificazione? Una spiegazione ricca e quanto più plausibile possibile?

A rafforzare le sue dichiarazioni Wagner ha sottolineato come GoDaddy sia un provider  in grado di vantare il 99,999% di uptime nella propria infrastruttura. Oltre a questo la  registrazione del down,  dalle 10:00 a.m. alle 4 (le nostre 01:00 del giorno successivo) . E infine, un importante rilancio . GoDaddy  ha deciso di offrire ai soggetti colpiti un mese di hosting gratuito, comunicato via mail ai clienti, ovviamente insieme alle scuse.

Per quanto siano lodevoli i tentativi dell’azienda di porre rimedio ai danni subiti rimane da giustificare la rivendicazione, che rappresenta una ulteriore sottolineatura delle azioni nefaste e spesso molto pericolose di Anonymous.