E’ di ieri la notizia che ha messo in allarme gli utenti di Facebook, a partire dalla Francia.
Secondo quanto dichiarato su Metro.fr a causa forse di un bug, sulle bacheche degli utenti in un box sulla destra cominicavano ad apparire tra le attività più recenti anche i messaggi privati del passato.
Messaggi, chat, informazioni che dovevano o avrebbero dovuto restare in privato, erano lì in chiaro, rese pubbliche.
Un bug? Un problema esteso a tutti? Una svolta improvvisa? E’ stato subito allarme per i tantissimi che usano Facebook come primo canale di Comunicazione con i propri contatti. La notizia lanciata per primo da Metro.fr ha fatto in breve il giro della rete. Notizia che recitava all’incirca “Avete scritto su Facebook messaggi privati tra il 2007 e il 2009? Beh attenzione perché – forse – sono visibili sulla vostra Timeline a causa di un bug”.
Un messaggio senza dubbio allarmante, che ha suscitato non poche perplessità. E’ intervenuto poco dopo proprio Facebook con una dichiarazione “Alcuni utenti segnalano di aver trovato sulla propria Timeline post che erroneamente hanno scambiato per messaggi privati. I nostri ingegneri hanno controllato e hanno appurato che si tratta di vecchi post pubblicati tempo addietro sulla bacheca e che sono sempre stati visibili nella pagina del profilo. Facebook ritiene che non ci sia stata alcuna violazione della privacy” . Una spiegazione immediata, diretta, non una gisutificazione, ma una spiegazione concreta di come le cose siano state male interpretate e forse ingigantite.
Nel frattempo su Twitter si è diffusa la polemica o meglio l’allarme e non sono affatto mancate le reazioni, tra chi ha scelto una soluzione drastica cancellandosi, chi ha fatto leva sulla tutela della privacy se pure con scarsi risultati, chi ha deciso di non preoccuparsi forse non avendo nulla da nascondere. E dunque vengono spontanee alcune riflessioni sui tanti e costanti attacchi alle modalità di gestione che Facebook mette in campo, spesso contrastate a volte in modi discutibili ma sempre protese al tentativo di mettere in discussione uno dei più grandi casi di successo presenti in Rete. Molto rumore per nulla?