Di battaglie per il nome di un dominio ce ne sono state tanti negli ultimi anni, soprattutto man mano che l’ ICANN, l’ente no profit che regola gli indirizzi internet, ha determinato varie liberalizzazioni cercando di offrire un certo ventaglio di opportunità a chi sceglie di registrare un nome di dominio con l’estensione che preferisce.
Quella di cui si ha notizia oggi è la sfida per il .mail, che vede protagonisti da una parte Google, che ha chiesto l’esclusiva e dall’ altra parte i Gruppi postali riuniti a Doha, che stanno dando battaglia non solo per il dominio .mail, ma anche per il .post, con cui eventualmente creare un sottogruppo, tutto basato sui servizi postali.
Edouard Dayan, Direttore Generale dei Servizi Postali in Usa, ha ribadito più volte l’importanza di tutelare certi tipi di domini, senza lasciarli in pasto ad altri ed ha sottolineato come anche l’Italia con Massimo Sarmi abbia lavorato molto in questa direzione ed ha infatti dichiarato:
«Portiamo i creatori dell’ Upu in una dimensione nuova. Oggi l’Italia con Sarmi divide con noi questa soddisfazione». Fu infatti merito del nostro direttore Generale di Poste Italiane se Dayan iniziò a lavorare al progetto per il dominio .post con l’ ICANN. Non mancano le contraddizioni anche in questo senso, prima tra tutti la Germania, con Deutsche Post che preferirebbe il .epost e ovviamente Google in corsa per il .mail. Da Mountain View fanno sapere inoltre che non vorranno il .post per via della familiarità per altro nota con il mondo della carta stampata, come il Washington Post, proprietario dei domini con questa estensione. Adesso sembra proprio che la battaglia per il .mail sia in corso d’opera, ma non mancheranno i colpi di scena, per cercare di conquistare il dominio più importante per le proprie attività.