Era stato annunciato un po’ di tempo fa e oggi è arrivato in Italia.
E’ Google Play Music, servizio targato Google disponibile anche nel Regno Unito, in Germania, Francia e Spagna con cui è possibile raccogliere oltre 20.000 canzoni, provenienti da una raccolta di brani catalogati in un archivio dedicato.
Il servizio sancisce l’ingresso definitivo di Google nel mondo della musica online ed ha diverse funzionalità con cui ascoltare, caricare e condividere musica: si può aggiornare la library in modo rapido, acquistare la musica degli artisti preferiti, creare delle raccolte senza occupare troppo spazio per l’archivio, condividere su tutti i dispositivi.
Al di là delle specifiche funzionalità la vera novità è probabilmente Artist Hub, spazio di Google Play Music (di seguito il video di presentazione) riservato agli artisti emergenti con cui è possibile caricare e vendere la propria musica, scegliendo anche come condividerla. Google Music prevede solo un costo di attivazione di 25 dollari per ogni pagina, trattenendo una commissione del 30% sulle vendite: nessun costo per caricare le tracce, creare album, apportare modifiche. Si può scegliere cosa vendere e come venderlo, dalle registrazioni dei live alle tracce inedite, dalle prove ai singoli brani. Un laboratorio creativo vero, dove gli artisti sono anche promotori, venditori, manager.
E’ una strada che in realtà stanno tentando in molti per altro, stanchi dell’atteggiamento delle grandi Case Discografiche quella di provarci producendosi in proprio, con un investimento del tutto personale, ma adesso pare veicolato da un servizio più rapido e sicuramente capace di arrivare in modo più virale.
E’ la fine delle case discografiche? Capiranno che il mercato della musica sta cambiando? E soprattutto quanto Google Play Music diventerà un grande calderone escludendo i musicisti di spessore e di nicchia? Il futuro è del tutto incerto nell’intricato mondo della musica, fatto di pochi introiti e tanti soldi da investire.