Riot: un software per chi vuole sapere tutto (degli altri)

C’è un software messo a punto da Raytheon, azienda che lavora nel settore della difesa, con cui è possibile monitorare dopo averli ricavati dati che riguardano il comportamento dei cittadini. Si chiama Riot e permette di ricavare i dati, rintracciando tutto ciò che è reperibile sui social media, da Facebook a Twitter a FourSquare.

Un software con cui è stato possibile ad oggi raccogliere le informazioni sulla Primavera Araba, i luoghi delle proteste, la filosofia dei movimenti, le scelte, le contestazioni e tutto quanto sia stato importante a livello internazionale. The Guardian pubblica oggi anche un video con cui è possibile verificare come funziona Riot e rende tutto molto più chiaro a chi vuole provarlo.

Si tratta in realtà di una sorta di motore di ricerca, capace di individuare gli utenti dei social, mostrare foto e luoghi dove le foto stesse si trovano. Si possono individuare persone ed abitudini e cogliere informazioni che li riguardano da vicino. Da qui come si può immaginare si può accedere ad una serie di notizie relative agli utenti, che spesso si trovano a sottovalutare le informazioni che su di loro circolano online. Si possono individuare relazioni, spostamenti, eventi, informazioni generiche tutte relative a ciascuno, senza alcuna considerazione per la privacy altrui.

Un software messo a punto per l’utilità del ministero della difesa e quindi utile anche alle forze dell’ordine. In rete ovviamente non si risparmiano critiche e dibattiti, questa volta sul confine rispetto privacy/sicurezza, tema affrontato da più parti primo tra tutti David Brin, autore di fantascienza statunitense,  che nel 1998, nel suo The transparent society, aveva parlato della necessità di abituarsi alla violazione della privacy, vivendola però in un a versione più positiva, ovvero come una maggiore sicurezza per i cittadini.

Quale sia il confine non è dato da sapere, ma certo se Riot può essere un motore di ricerca utile, allora vale la pensa sicuramente conoscerlo prima di avanzare una qualunque critica e forse la teoria di Brin non è da intendersi totalmente fuoriluogo.