Novità per Yahoo! che è in vena di grandi cambiamenti dopo che Marissa Mayer ne è diventata Amministratore Delegato la scorsa estate, tra il clamore generale perché in dolce attesa al momento dell’assunzione, ma anche e soprattutto perché è stata la prima donna assunta da Google nel 1999 pronta ad un altro importante incarico in un’altra società.
Adesso torna a far parlare di se’ per una questione che se fa crescere il dibattito intorno al tema, potrebbe rivelarsi davvero importante e forse scardinare alcuni temi da sempre a cuore al mondo del lavoro, ai dipendenti, alle aziende ed ai sindacati. Si tratta del telelavoro, sempre sostenuto e in alcuni casi incoraggiato da Yahoo! e adesso invece non più accettato, a seguito della decisione della Mayer, che ha sottolineato come preferisce vedere i suoi impiegati lavorare fianco a fianco, per promuovere al meglio lo spirito di collaborazione. C’è tempo fino alla prossima estate, poi tutti torneranno in ufficio.
E se le aziende che investono sullo spirito di squadra e i benefici del lavoro di gruppo sono sicuramente da riconoscere come propositive, poiché incentivano la collaborazione ed i risultati, dall’altra parte e il caso Yahoo! lo dimostra, si cerca di tentare altre strade, per esempio ostacolando di fatto il Telelavoro, soluzione che per molti invece potrebbe essere ideale, soprattutto in casi specifici.
Con la decisione della Mayer si è riaperto decisamente il dibattito sul tema, in vista proprio del fatto che i dipendenti di Yahoo! possono lavorare da casa solo fino alla prossima estate, poi dovranno essere tutti in azienda, tutti in ufficio, nel quartier generale a SunnyYale. La decisione ovviamente ha scatenato l’ira di quei dipendenti che hanno invece accettato di lavorare in Yahoo! proprio per la possibilità data loro di poter lavorare da casa, che se pure allontana in alcuni casi i dipendenti dai gruppi di lavoro, in altri può essere l’unica soluzione per continuare a lavorare per alcuni.
L’idea della Mayer di certo sta suscitando tutti i tipi di reazione ed in rete il dibattito è aperto, ma probabilmente resterà fine a se stesso, dal momento che si tratta di decisione esclusive e relative ad un’azienda da sempre leader nel settore. Vedremo poi se le proteste cresceranno fino a diventare qualcosa di più concreto.