E’ un periodo intenso per Google. Non finiscono infatti i problemi che lo legano a doppio filo alla privacy e alla gestione dei dati personali.
I problemi adesso sono quelli legati ai dati sensibili intercettati da Google dalle rete wi-fi, per cercare di diffonderli attraverso Street View e provare a descrivere i luoghi ricercati poi dagli utenti.
Un difficile binomio, che collega le necessità di Street View con la tutela della privacy dei luoghi in cui si trovano gli utenti. In poche parole stando alle accuse ricevute da Google, per mettere a punto Street View nel modo più opportuno gli ingegneri di Mountain View hanno lanciato un sistema con cui prelevare dati che apparterrebbero alle reti wi fi private.
Accusa pesante respinta con forza da Google, che ha sostanzialmente ribadito l’importanza del proprio lavoro e la sensibilità con cui sono stati trattati i dati di tutti gli utenti. Ora però si avvicina una sanzione pesante per violazione della privacy, sembra siano circa 7 milioni di dollari, cifra che dovrebbe essere suddivisa tra i 30 stati degli USA coinvolti nella vicenda.
L’indagine condotta dalla Federal Communications Commission (FCC) è ancora in corso di svolgimento, come confermato da un loro portavoce, per cui se pure accettando le giustificazioni di Google, si conferma il proseguimento delle indagini, che potrebbero chiudersi anche con un accordo finale e sanzioni pesanti, soprattutto se Mountain View continua a giustificarsi. Una situazione dalla quale si fatica ad uscire perché sempre molto vincolata ad un contesto contrastante. Da una parte la necessità per Google di garantire un servizio, dall’ altra l’importanza di tutelare i dati, che da sempre caratterizza questo tipo di servizi.