Internet e la privacy, il Garante accusa i colossi del web

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Privacy-Torna a gran voce la questione Privacy e web e torna nei giorni del Datagate proveniente dagli USA, che ha fatto temere a molti la fuga di notizie e l’accesso ai dati degli utenti da parte dei giganti della rete.

Adesso è il turno dell’Italia che per voce del Garante della Privacy Antonello Soro, punta il dito contro i grandi colossi del web (Google, Facebook, Amazon) e chiede maggiori garanzie sulla circolazione dei dati.

Nella prima relazione annuale al Parlamento, il Garante della Privacy scrive  «non può più essere ignorato, così come non sono più accettabili le asimmetrie normative rispetto alle imprese europee che producono contenuti o veicolano servizi».

Se pure prendendo le opportune distanze dallo scandalo Datagate scoppiato in Usa, il nostro Garante per la Privacy prova a sottolineare la necessità di un provvedimento generale sulle intercettazioni e la circolazione dei dati personali, proprio per“indicare soluzioni idonee ad elevare lo standard di protezione dei dati trattati ed evitarne indebite divulgazioni” senza trascurare l’importanza delle intercettazioni come strumento indispensabile di indagine «risorsa investigativa fondamentale, insostituibile, che andrebbe gestita con molta cautela: per evitare fughe di notizie – che, oltre a danneggiare le indagini, rischiano di violare la dignità degli interessati – e per evitare quel giornalismo di trascrizione che finisce, oltretutto, per far scadere la qualità dell’informazione» ha sottolineato Soro.

Non solo dati sensibili, ma anche violenza online ed attacchi che in rete spesso trovano spazio anche attraverso i social network: violazioni della privacy, pubblicazioni di mail riservate, articoli contro questa o quella istituzione sono ad oggi oggetto di discussione insieme alla tutela delle categorie più svantaggiate, o se vogliamo di coloro che sono affidati alla potestà dello Stato: detenuti, stranieri presenti nei centri di espulsione e altri. Una visione ad ampio raggio quindi, che non solo coinvolge più categorie, ma riguarda potenzialmente tutti coloro che utilizzano la Rete per le molte attività quotidiane. I colossi del web provano ovviamente a tutelarsi cercando di ribadire la loro posizione e le loro condizioni, che da sempre sono caratterizzate dalle migliori intenzioni, sulla base cioè delle loro stesse attività o dei loro prodotti. Hanno infatti tutti confermato le loro iniziative per la sicurezza in rete, che per ora resta un quesito fondamentale nel panorama dei dati che entrano in circolazione. Vedremo il futuro cosa porterà, ma certamente non mancheranno sorprese e novità in un campo ancora se vogliamo in divenire.