Dopo il caso del dominio facebook.it, arriva quello del dominio facebook.ir.
Il WIPO ha rilevato che l’iraniano Majid Karimian Ghannad ha registrato il dominio in “cattiva fede” e non ha alcun titolo per utilizzarlo. Ghannad, che asseriva di usarlo per vendere libri, dovrà quindi traferire la proprietà a Facebook. Fin qui niente di strano, se non ci fosse di mezzo un po’ di politica internazionale.
Se da poco Facebook ha pubblicato la propria versione in farsi, è anche vero che il governo iraniano non è stato con le mani in mano bloccando l’accesso al social network. Questo non ha scoraggiato molti utenti internet iraniani che sono riusciti ad aggirare i filtri messi in atto dal regime. Che sia la prova che i social network aiutano la democrazia?
Via | Telegraph