Le decisioni di Facebook fanno sempre discutere. E’ così anche per l’ultima decisione in ordine di tempo, che ha visto il social di Zuckerberg annunciare che avrebbe rimosso tutta la pubblicità dalle pagine di alcuni gruppi soprattutto per tutelare gli inserzionisti, ormai insoddisfatti dai mancati controlli.
Il comunicato ufficiale parla chiaro: “Da ora in poi proveremo a eliminare la presenza di pubblicità a fianco di Pagine e Gruppi che contengano qualsiasi contenuto violento, urtante o sessuale (ma che non viola le nostre norme di utilizzo). Prima di questo cambiamento, una Pagina che vendeva prodotti per adulti poteva avere pubblicità sulla fascia destra; ora non ci saranno pubblicità vicino a questo tipo di contenuti”.
Un nuovo approccio quindi, giustificato dal New York Times, in cui è spiegato come in realtà la società di Zuckerberg sia stata infastidita dalle richieste di quelle associazioni che in primis hanno contestato le pubblicità, a loro dire offensive nei confronti delle donne e non solo.
Una giusta osservazione che si accoda alle tante proteste che in questi casi accompagnano il mondo della pubblicità online e che forse è sfuggita di mano proprio allo stesso Zuckerberg, da sempre affascinato anche dalla possibilità di raggiungere nuovi guadagni dalla sua stessa creatura. Come andrà avanti non è dato sapere ma certamente non è il primo caso di pubblicità prima inserita poi duramente contestata tra le pagine di portali/siti di successo.