Dopo anni che si invoca e si legifera sulla tanto discussa digitalizzazione dei contenuti delle pubbliche amministrazioni, finalmente sembra essere arrivato un segnale concreto di quella che si avvia a diventare la smaterializzazione dei contenuti e della comunicazione all’interno di enti e organi pubblici.
È stato un emendamento di PD e Lega al Decreto del Fare approvato dalle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali del Senato ad introdurre la grande novità: non solo le comunicazioni all’interno della Pubblica amministrazione dovranno avvenire solo per via telematica attraverso la posta certificata, ma verrà escluso l’uso del fax, “strumento di comunicazione ormai obsoleto”. Si tratta di una svolta nel settore, perché in pratica nessun ufficio potrà più richiedere il “fax di conferma”; un guadagno enorme in termini di tempo e carta (11 milioni di tonnellate di carta all’anno circa).
Ad inserire la modifica già rinominata norma “ammazza fax” è stato il senatore democratico Francesco Russo; in passato la Camera aveva bocciato un emendamento simile proposto dal deputato Paolo Coppola soprattutto per l’opposizione del sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti.
In realtà già il codice della amministrazione digitale prevedeva che la trasmissione dei documenti all’interno della Pubblica amministrazione avvenisse via posta elettronica.