Proposto nei giorni scorsi, il nuovo dominio .eco sta sviluppando una querelle interessante: da Vancouver si fanno vivi gli ecologisti di Big Room, preoccupati che il .eco possa restare un dominio nelle mani delle grosse corporation. La notizia è interessante, chissà se questo nuovo nome a dominio riuscirà a guadagnarsi la fiducia del mondo ambientalista o se al contrario finirà per diventare un marchio di operazioni di Corporate Social Responsibility, ossia di marketing di grosse aziende con qualche magagna di immagine aziendale da ripulire.
Big Room da parte sua sta cercando, fin dal 2007, di diventare il registry esclusivo per il .eco – in concorrenza con la Dot Eco LLC dell’ex vice-presidente degli USA, Al Gore, personaggio molto amato dai media specialmente sul web. E ieri ci si è messo anche Gorbachev, fondatore nel 1993 della Croce Verde che ieri ha dato il proprio appoggio a Big Room.
Ognuno ha la sua lobby e i propri Santi in paradiso, e ognuno ha idee differenti del business: Big Room prevede di devolvere il 25% dei profitti alla causa ambientale, ma si scontra con voci che chiedono almeno la metà di risorse reinvestite nel settore, come vorrebbe Dot Eco. Da parte di Big Room, l’idea è anche quella di operare un controllo etico sulle registrazioni esteso ai documenti sociali, mentre Dot Eco richiederebbe una semplice e generica adesione ai principi dell’ecologismo.
Via The Star