Successo per i social network dedicati alle patologie

community patologieChe i social network abbiano avuto un grande successo negli ultimi anni è un dato certo, ma secondo un’ansa di qualche giorno fa c’è un particolare tipo di network che si è sviluppato in modo esponenziale ottenendo ottimi risultati: si tratta delle reti dedicate alle patologie, dove i pazienti parlano delle proprie esperienze e si scambiano consigli in merito. Non siamo certo ai livelli di big come Facebook e Twitter, ma considerando che si tratta comunque di una nicchia, gli esiti sono più che positivi. I social network che hanno come tema centrale le malattie stanno avendo successo non solo dal punto di vista del numero di utenti che ha coinvolto, ma anche sulle malattie stesse. L’articolo sull’argomento è uscito sulla rivista Mit Technology Review. Il primo esempio è quello di Crohnology.com, attivo da due anni, dedicato al morbo di Crohn e alle malattie infiammatorie dell’intestino, ha raggiunto più di 4 mila utenti in 66 paesi. Assomiglia molto a Facebook anche nella grafica e soprattutto nella timeline: ogni utente descrive la propria situazione con sintomi dettagliati, dieta e farmaci.

È così che Sean Ahrens, fondatore del sito, spiega il boom di questo social: ”Si spendono miliardi per testare farmaci, ma un cambiamento nella dieta porterebbe benefici? I medici non lo sanno, spesso perché nessuno ha studiato la questione”. C’è poi un sito con molti più anni alle spalle, Patientslikeme, community attiva dal 2004 con 200 mila utenti e più patologie delle quali discutere; Smart Patients è un altro social sul cancro che in pochi mesi ha visto migliaia di utenti connessi.

Ma in che modo i social network possono migliorare le malattie degli utenti? Bob Kocher, oncologo consulente dell’amministrazione Obama sulla sanità spiega così il successo di questi social: “”Quando i pazienti imparano gli uni dagli altri tendono a fare meno test diagnostici e chiedono anche migliori trattamenti, che nella maggior parte dei casi risultano più economici”. Insomma, lo scambio di informazioni sulle proprie esperienze è fondamentale e i social network riescono in questo meglio di qualsiasi altro mezzo.