Bank of America di recente ha pubblicato un’interessante analisi in cui si spiega come a fronte della crescita esponenziale dell’ e-commerce, si possa pensare all’ applicazione di moneta digitale, capace di raggruppare l’insieme delle operazioni relative agli acquisti attraverso commercio elettronico.
L’ applicazione del conio virtuale con cui si possono gestire transazioni, bonifici e quant’altro è in cantiere da tempo fin da quando è stato rilasciato Bitcoin, software open source che permette l’uso di denaro virtuale e di transizioni che avvengono in primo luogo in forma elettronica, per poi trasformarsi in qualcosa di più concreto, previo accordo con le Banche. L’indagine ha messo in evidenza anche i limiti della moneta virtuale, i rischi di hacker che possano entrare nei sistemi e prelevare denaro e violare sistemi che dovrebbero avere il livello di sicurezza ai massimi livelli.
Oltre a questo un limite è anche il tempo d’attesa delle transizioni a volte molto complesso. In buona sostanza infatti Bitcoin si basa su transazioni di denaro che avvengono in prima battuta in modo virtuale, collegandosi ad un database centrale e sfruttando sistemi crittografati per le caratteristiche principali, nomi dei proprietari, dati sensibili ecc. Una volta avvenuta la transizione poi, in accordo con le banche si può avere accesso al proprio conto corrente e controllare gli avvenuti pagamenti.
Quello che è interessante nell’analisi di Bank of America è la possibilità di sfruttare il concetto di bitcoin e i vantaggi di questo tipo di moneta al mondo dell’ e-commerce che necessita di trasferimenti di denaro rapidi e il più sicuri possibile. A tale proposito il Sole 24 ore ha pubblicato il report di Bank of America che evidenzia anche la forte competizione tra coloro che vorrebbero appropriarsi della gestione della moneta virtuale, ad oggi software open source a cui stanno lavorando vari sviluppatori.
Per maggiori approfondimenti, ecco il link al report di Bank of America