Succede a tutti di essere di fronte a form compilati in passato e non ricordare la password. E da lì è un continuo cercare di ripristinarla oppure adattarsi a cercare soluzioni che possano semplificare la vita: password semplici da ricordare, ripetute, associate a ricordi o alla sfera privata.
Succede ugualmente però di incorrere in errori comuni e ripetuti che con il tempo sono diventati gli errori della maggior parte degli utenti e di conseguenza hanno messo a rischio il fattore sicurezza, rendendo le password stesse meno sicure e i sistemi più a rischio.
Molto interessante a tale proposito l’indagine pubblicata dal Corriere della Sera, che specifica quali siano le password più usate e quelle più a rischio. Sempre le stesse, le più facili da ricordare (e le più facili da violare): “123456” e “password”. Seguono poi “12345678” e “qwerty”.
Restano in classifica i nomi dei supereroi, anche se “Superman” è più usato di “Batman”. Non mancano i riferimenti al mondo dello sport, “baseball” “football”, “calcio” prevalentemente in Italia e altri sport.
Il ripetersi di certe abitudini ha reso quindi le password più rischiose e quindi meno sicure. In questi casi il consiglio migliore è usare password che possano essere semplici da ricordare per noi e complesse da raggiungere: frasi di senso compiuto (Sono Mario vivo a Roma), aspetti della sfera privata e simili, aumentano di gran lunga la sicurezza e riducono i rischi di furto. Vale anche in questi casi quindi, la sicurezza in rete dipende anche da noi