Facebook e la tutela dei minori: in Usa i genitori chiedono garanzie

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Negli Usa c’è sempre molta attenzione verso i minori e la necessità di tutelarli dalle tante trappole che circolano online. Un’attenzione diffusa molto più che in Italia, dove si assiste ogni giorno ad episodi non solo di bullismo ma di vere e proprie truffe online, da cui è importante proteggersi per non incorrere in gravi problemi, soprattutto quando ci sono di mezzo i soldi. Sono queste le premesse da cui probabilmente sono partiti molti genitori Americani quando hanno pensato di costituire una vera e propria class action per scagliarsi contro la scelta di Facebook di favorire la valuta virtuale. Operazione che ha messo tanti minori nella condizione di spendere direttamente dalle carte di credito dei genitori per acquistare app e nuovi strumenti da utilizzare nei videogiochi.

La denuncia era partita da due genitori nel 2012 che avevano concesso al figlio dei soldi peri acquisti  per “Ninja Saga” e in poco tempo si era ritrovato il conto in rosso dal momento che il figlio non aveva compreso le modalità di spesa e in particolare che l’esborso di moneta virtuale corrispondeva ad esborsi reali. Per questo i genitori avevano chiesto un rimborso a Facebook e dopo che il caso aveva raggiunto notorietà altre famiglie con il tempo hanno presentato la medesima denuncia.

Non è mancata la risposta del Social network ideato da Zuckerberg, che si è difeso dicendo che spetterebbe ai genitori vigilare sulle spese e sul comportamento in rete dei loro figli. Le modalità di spesa e le condizioni di un servizio, ha aggiunto Facebook per voce dei suoi legali, sono esplicitate per cui sono i genitori a dover seguire i figli.

L’invito è invece quello di concedere ai genitori e solo a loro la possibilità di gestire i permessi delle varie app che possono essere usate sul social in un’ottica di maggiore trasparenza.

Un suggerimento che probabilmente verrà accolto anche da Facebook, dal momenti che altri giganti in rete stanno seguendo questa prassi e stanno quindi cercando il più possibile di tutelare i minori in modo da avere una visione completa del comportamento in rete.

Vedremo cosa accadrà nel dettaglio ma certo è un segnale di trasparenza importante quello lanciato dai genitori, che volge verso una maggiore regolamentazione delle poche regole che governano la rete.