Sessismo online, denunciare è utile

Simbolo-uomo-donna-gratisUn interessante articolo del Washington Post, ripreso anche da Il Post di oggi porta alla luce un tema per troppo tempo trascurato, che merita invece molta attenzione e per questo scegliamo di raccontare.

Si tratta del fenomeno del sessismo online, quando cioè gli apprezzamenti si rivelano a sfondo sessuale anche fuori contesto e in modalità particolarmente aggressive. Il tema è stato sollevato a seguito della denuncia di Maggie Serota, blogger statunitense che aveva diffuso via Twitter un messaggio privato ricevuto da uno sconosciuto che l’aveva aggiunta cercando un contatto attraverso OkCupid, social network d’incontri.

Il messaggio allusivo e aggressivo, conteneva informazioni su Maggie trovate via Google, insieme ad una serie di informazioni raccolte proprio sulla donna. Con l’aumentare e l’insistenza dei messaggi, Maggie ha sporto denuncia o meglio ha scelto di rendere pubblico tutto quanto: to shame the shamers è il nome che viene dato al fenomeno, per incoraggiare le vittime di ogni forma di molestia a rendere pubblica l’identità e il contenuto dei molestatori, mettendoli in piazza, sotto gli occhi di tutti.

Un modo per fare luce sulla grande quantità di casi di molestie e di messaggi a sfondo sessista che troppo spesso sfociano in forme esasperate di maschilismo e violenza. Il caso di Maggie Serota non è stato l’unico: a lei si è unita Charlotte Proudman, che invece ha reso pubblico nome e cognome con un ulteriore approfondimento delle intenzioni di denuncia. 

Come già indicato nell’interessante articolo de Il Post, a tale proposito è molto interessante il libro “So you’ve been publicly shamed” del giornalista britannico Jon Ronson. Un libro denuncia di pubbliche umiliazioni, di storie davvero significative di come talvolta la rete sia luogo in cui gli attori possano agire indisturbati compresi coloro che sono animati da azioni ed intenzioni cattive.

Per questo è importante la denuncia a tutti i livelli, delle situazioni più difficili, quelle in cui ad essere al centro della scena sono da una parte le persone molestate e dall’altra i molestatori.