Il 2016 è l’anno delle elezioni americane, un evento molto atteso in America e seguito in tutto il mondo…anche sul web! In questi ultimi giorni, proprio in relazione a questa occasione, tra le notizie della campagna americana, sembra prevalere il fenomeno del cybersquatting, legato a due candidati, da un lato, Jeb Bush, figlio dell’ex presidente George H.W. Bush, e dall’altro, come definito in alcuni quotidiani ‘l’ eccentrico miliardario,’ Donald Trump.
La sfida tra i due, nella prima sessione delle primarie, è stata piuttosto intensa ed accesa.
Generalmente, per le campagne presidenziali, vengono acquistati numerosi nomi a dominio relativi ai candidati prima che essi diano l’annuncio della loro intenzione di concorrere alle elezioni. Ma per la campagna per le elezioni americane di Bush non ci si è preoccupati di registrare il dominio JebBush.com ed è stato usato, invece, per i primi mesi della campagna, il dominio Jeb2016.com.
Cosa che ha spinto qualche sostenitore di Trump, dopo averlo notato, ad acquistare il dominio JebBush.com e ad organizzare con la società australiana che possiede il nome a dominio, un reindirizzamento per i visitatori direttamente al sito ufficiale della campagna del candidato Trump, DonaldJTrump.com. Il dominio è stato aggiornato l’ultima volta il 20 ottobre 2015 ma i media ha iniziato a notare la beffa soltanto i primi di dicembre. E i media hanno diffuso rapidamente la notizia.
In America, e in particolar modo negli Stati Uniti, il fenomeno del cybersquatting è molto frequente, i casi di furti di dominio sono stati e continuano ad essere numerosi ed è per questo che sono stati presi provvedimenti severi ed è stata approvata nel 1999 l’ACPA (Anticybersquatting Consumer Protection Act), una legge che punisce chi registra domini riconducibili a marchi registrati con l’intenzione di rivendere quel dominio al proprietario del marchio stesso. Una vera e propria garanzia di protezione sul web.