Twitter: quanti dei 100 milioni di dollari vengono investiti in server?

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Una delle storie più ineressanti nell’ambito tech è stata la cifra raccolta da Twitter in un nuovo round di finanziamenti, ben 100 milioni di di dollari. Molti si sono chiesti se Twitter abbia raccolto una tale cifra perchè la sua importanza sul mercato glielo consenta o perchè effettivamente abbia bisogno di tutti quei soldi per “tirare avanti”.

Alcuni analisti prevedono che Twitter userà i soldi per assumere tra 200 a 500 nuovi sviluppatori, o per acquisire alcune compagnie che stanno creando applicazioni e servizi basati sulle API di Twitter stesso. In realtà, la giusta risposta alla questione dipende da quanto Twitter spenda per le infrastrutture che sostengono la sua rapidissima crescita.

Basandosi su una struttura in outsourcing su NTT America e Amazon Web Services, Twitter ha indubbiamente risparmiato rispetto alla costruzone di un proprio data center. Con la rapida crescita del servizio e dell’utenza, però, si sono resi imprescindibili anche gli investimenti per server che supportino il carico.

C’è da dire che le esigenze di storage di Twitter sono molto meno onerose di altri social network, poichè si tratta principalmente di testo, avatar e immagini di sfondo. Twitter riesce a risparmiare utilizzando Amazon S3 come supporto per lo storage delle immagini; i costi lieviteranno quando gli utenti saranno decine di milioni.

I costi di hosting aumenteranno anche per Twitter, poichè NTT America ha annunciato di voler aggiungere due nuovi data center in Santa Clara e San Jose; l’espansione sarebbe necessaria per rispettare le richieste di molti clienti, tra i quali Twitter.

Tra le spese che Twitter deve sostenere ci sono anche quelle per le misure di sicurezza, ovviamente. Questa analisi quindi risponde parzialmente alla domanda iniziale: Twitter ha ANCHE bisogno degli investimenti, perchè non potrà crescere con profitto se non investirà in server, capacità del network e misure preventive anti-DDoS. Le infrastrutture sono la base per il successo di un servizio.

Via | Datacenter Knowledge