Tsunami e il “disaster recovery” virtuale

Tsunami

In questi giorni abbiamo potuto vedere le tragiche immagini del terremoto e del conseguente tsunami che hanno investito Samoa, ricordandoci ciò che successe nel 2004. Sebbene l’interesse primario in questi eventi si debba focalizzare sulle vite da salvare, sui morti e sulle perdite in termini di strutture, rimanendo nel nostro ambito possiamo pensare a come disastri simili si riflettano sui data center.

Come può un data center difendersi il più possibile dai disastri naturali?

Una location adatta ad un data center deve sempre essere lontana dal rischio alluvione. Può uno tsunami costituire un evento inatteso per gli impianti situati nelle aree costiere? Greg Ness all’Infrastructure 2.0 ha recentemente utilizzato un’ipotetico tsunami per illustrare i potenziali futuri approcci al disaster recovery, utilizzando la virtualizzazione e la mobilità delle virtual machine per consentire una rapida riassegnazione delle risorse in caso di disastro.

Non è necessario creare data center isolati e arroccati, ma è sufficiente instaurare una rete di elaborazione dinamica e resiliente, in grado di adeguarsi velocemente ai cambiamenti man mano che si verificano. Questa rete dinamica può adattarsi ai disastri semplicemente spostando le proprie applicazioni e il ciclo di processi da una location all’altra in tempo reale.

La capacità di spostare grandi carichi di lavoro da un data center all’altro ha suggerito una tecnica di gestione “follow the moon”, ovvero strategia che si avvale delle ore notturne per sfruttare una riduzione dei costi di alimentazione e raffreddamento.

In questo scenario, i carichi di lavoro virtualizzati vengono spostati man mano in data center con fusi orari diversi per sfruttare gli orari che consentano un risparmio economico ed energetico. Può funzionare? Ci sono ancora molte sfide da superare. Cisco e VMware, però, hanno dimostrato la capacità di utilizzare Vmotion per “farmigrare” le macchine virtuali da un data center a un altro.

Via | DatacenterKnowledge
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