Durante il corso del 2016 è successo ciò che ormai era pensato inevitabile: il numero di accessi alla Rete tramite dispositivi mobili ha di gran lunga superato il numero di accessi da computer.
In numerosi paesi del mondo il numero di smartphone per persona è nettamente superiore a quello di PC; in particolare negli Stati Uniti il 94% delle ricerche è effettuata da dispositivi mobili.
L’inevitabilità di questa evoluzione era stata prevista da Google, il quale inizia la verifica dei siti in quest’ottica nel lontano 2012.
Nel Novembre 2014 cominciano a comparire le prime spunte verdi “mobile friendly” nelle SERP dei telefoni, fino ad arrivare al vero e proprio sviluppo di uno strumento in grado di testare l’ottimizazione dei siti per dispositivi mobili. Il tool è incredibilmente facile da utilizzare, basta inserire la URL della pagina che si intende verificare, in pochi secondi si ottengono i risultati. Qualora la pagina non sia ottimizzata, lo strumento suggerisce le modifiche da apportare (come ad esempio “area visibile non impostata”, “elementi selezionabili troppo vicini fra loro”, “testo troppo piccolo” ecc.).
L’episodio più significativo però avviene nell’Aprile 2015, quando Google rilascia l’algoritmo mobile friendly che va ad impattare il ranking della pagina.
Di conseguenza il Page-Speed-Insight diventa disponibile anche per siti mobile in quanto la velocità di caricamento è criterio di valutazione fondamentale per Google e necessaria all’utente per la sua permanenza sul sito.
Infine c’è da sottolineare che la vera rivoluzione in materia arriva recentemente: nel 2017 Google ha annesso al test di ottimizzazione per dispositivi mobili l’acesso API, rincuorando così i webmasters. L’URL testing Tools API è ancora in fase sperimentale e consente di effettuare varie tipologie di verifche fornendo risposte con esempi esplicativi. Permette inoltre di costruire ulteriori strumenti di revisione delle pagine.
Ad oggi, l’ottimizzazione dei siti per i dispositivi mobili può quindi considerarsi parametro critico e variante fondamentale per una presenza digitale efficace; tuttavia questa constatazione è strettamente legata al presente.
Il colosso dell’informatica è stato in grado di prevedere l’orientamento futuro del determinismo tecnologico, la situazione attuale è una “banale implementazione”; se si considerasse tale processo esponenzialmente evolutivo e si immaginasse un futuro in cui lo smartphone diviene oggetto obsoleto, è possibile o probabile che l’ottimizzazione di un sito assuma carattere prioritario nei confronti di device differenti: “internet-of-things-friendly” anziché mobile friendly.