Marketing del passaparola all’importanza del Brand Ambassador
Nell’immaginario collettivo il Marketing è concepito come una disciplina che risale a poco tempo fa, la cui nascita e crescita sono riconducibili alle rivoluzioni industriali, con il conseguente svilluppo di un altro ramo, il Web Marketing, proprio del nostro secolo.
Tuttavia tale disciplina aleggia nella storia da molto più tempo, probabilmente sin dall’era del baratto. Si pensi al marketing del passaparola, processo secondo il quale l’individuo A sceglie di acquistare un prodotto per raccomandazione “orale” di un individuo B. Per quanto questa metodologia risulti lontana ed obsoleta nel mercato di oggi, la sua attualità è sorpredente: recenti studi dimostrano che il 65% degli acquirenti scelgono un brand anziché un altro, poiché influenzati da raccomandazioni altrui.
Il più grande cambiamento in termini di applicazione del passaparola è sicuramente dato dai metodi e dai luoghi di scambio di opinione: solo poche aziende mantengono la loro Brand Reputation per passaparola orale (come ad esempio Tupperware o Avon) e rafforzano il loro Brand Engagement attraverso metodologie peculiari rispetto a quelle imposte alla maggioranza dal Web Marketing.
Internet, i blog ma soprattutto i social media sono oggi da considerarsi le piattaforme di scambio più rilevanti: il comportamento dell’individuo-digitalizzato-medio-odierno in materia di acquisto di un determinato prodotto/servizio è caratterizzato da una previa ricera online in merito all’oggetto di desiderio. La presenza digitale è quindi inevitabile ed obbligatoria per il successo di un brand.
Le orbite conversazionali sopracitate sono fondamentali non soltanto per il pubblico ma giocano un ruolo determinante anche per le aziende stesse: la loro presenza online implica il contatto diretto con i clienti e permette una raccolta dati essenziale per definire future scelte strategiche.
L’azienda in questione può misurare la sua Web Reputation in tempo reale grazie a numerosi strumenti (come ad esempio “Social Media Mention” o “Social Media Listener”), correggere difetti di prodotti e servizi ove possibile, rafforzare il Brand Engagement ed accrescere la fidelizzazione del cliente attraverso la conversazione.
Per quanto riguarda gli ultimi punti, le strategie per il raggiungimento di tali obiettivi sono molteplici; una delle più funzionali è quella di scegliere un Brand Ambassador. Il Brand Ambassador non è altro che un “messaggero dell’azienda” il cui compito è quello di diffondere con passione i valori e la mission dell’organismo in questione.
La sua efficacia in termini di pubblicità rispetto a canali più tradizionali di advertising è proprio data dal fatto che si tratti di unapersona in carne ed ossa che promuove genuinamente il prodotto/ servizio, è aperta al dialogo ed al confronto; solitamente la figura del Brand Ambassador è assegnata ad un Web Influencer, ad una celebrità o ad una persona interna all’azienda.
A prescindere dall’individuo che ricopre la carica, alcune caratteristiche sono necessarie per l’efficacia di questo ruolo:
- Conoscenza base dei principi di Marketing
- Presenza online definita
- Professionalità
- Leadership naturale
- Capacità di costruire relazioni durature
- Abilità di raccolta feedback e di proposizione di innovazione
Nel panorama del mercato attuale, numerose aziende con una spiccata e decisa presenza digitale applicano questa strategia del neoMarketing del passaparola aumentando così la loro percentuale di successo in termini di Brand Awareness ma soprattutto in termini di conversioni.