Nonostante le politiche di Google nei confronti dei nuovi domini non siano ancora chiare, aleggia una sola certezza in Rete: l’azienda che possiede un proprio .brand TLD è già in vantaggio.
Dal rilascio dei New gTLDs da parte di ICANN è stato dimostrato che, possedere un’estensione specifica non comporta alcun pro o contro a livello di SEO.
Salvo casi particolari (come quello di domini premium come “coffee.club” che ha risalito la SERP in una settimana dalla sua apparizione online), un nuovo dominio .art o .tech chiarificano immediatamente il contenuto all’utente ma non implicano un cambiamento determinante in termini di indicizzazione.
Il discorso è differente quando si parla di .brand TLD poichè il loro valore aggiunto può rappresentare un punto di svolta per le aziende:
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In generale la regola vuole che più l’URL è corta ed autoesplicativa, migliore sarà il ranking di quella determinata pagina.
Con un il passaggio ad un .brand si ottiene un dominio chiaro, semplice e funzionale in minor spazio: più breve è più memorabile per l’utente.
Infatti grazie all’eliminazione dell’eventuale .com, la URL si accorcia mantenendo il suo significato (es. www.microsoft.com/en-ca/surface che diventa www.surface.microsoft) e agevola processi come la CTR di condivisione del link, anche sui social. Si pensi nello specifico a Twitter, piattaforme in cui il numero dei caratteri del post è severamente limitato.
Micrositi
L’utilizzo di queste estensioni favorisce la creazione di micrositi specifici, applicabili in casi di lancio di un nuovo prodotto, servizio od evento. In questo modo si mantiene una URL concisa ed efficace, garantendo comunque l’autenticità del sito (es. anzichè http://www.apple.com/iphone-7 si avrà semplicemente www.iphone7.apple).
Differenziazione del Brand
Sebbene un marchio possa esprimere la sua unicità attraverso un naming azzeccato o tramite processi legali di tutela come la registrazione del marchio o l’iscrizione al Trademark Clearinghouse, con un nuovo dominio .brand, l’azienda in questione può dichiarare di possedere veramente la sua presenza digitale.
Sono state presentate ad ICANN soltanto 600 domande per la creazione di .brand TLD: non tutte sono state accolte e si teme che per il futuro deposito di nuove domande di gestione di domini si debba attendere ancora qualche anno.
Custodire il primato di un dominio inaccessibile al pubblico comporta quindi un vantaggio competitivo non indifferente per un business digitale.
Sicurezza e Protezione
Nel mercato online odierno, la contraffazione ed il Cybersquatting sono fenomeni in costante crescita, la loro evoluzione pone puntualmente in uno stato di crisi tutti i sistemi di protezione e salvaguardia del marchio in Rete.
La gestione del .brand è controllata dall’azienda proprietaria, la quale detiene l’assoluta e la massima autorità nei confronti della titolarità di tutti i domini registrati in quell’estensione. Un .brand TLD è quindi sinonimo di autenticità e di garanzia.
Fra le aziende visionarie che hanno ottenuto il loro dominio .brand, se ne trovano di svariati settori: dalla finanza alla fotografia (.barclays e .canon), dalla cosmetica agli elettrodomestici (.lancome e .aeg), dai servizi cloud ai motori (.aws e .alfaromeo). Non si può però non citare il colosso dell’informatica, che con la propria estensione ha dato vita a numerose piattaforme come www.blog.google (corporate blog) o www.environment.google (progetti per l’ambiente).