L’Unione Europea ha deciso di multare Google, accusando l’azienda di posizione dominante per quanto riguarda le ricerche in materia di Shopping online, a danno della concorrenza e delle persone.
La diatriba dura ormai da anni ed è andata a concludersi con questa decisione da parte del Commissario per la Concorrenza Margrethe Vestager, che ha stabilito per Mountain View il pagamento di una sanzione pesantissima quanto attesa per via della discussione protrattasi proprio da anni. Google ha 90 giorni di tempo per cercare di mettere in pratica delle azioni che non ledano la concorrenza, facendo quindi fronte alle difficoltà che derivano dal suo avere oggettivamente vantaggi nella gestione delle informazioni online.
L’accusa è sostanzialmente quella di mostrare link di aziende che pagano per essere in quella determinata posizione, attività che lascia fuori quelle aziende che invece si affidano al traffico ottenuto attraverso altri parametri. Le accuse vedono inoltre una raccolta dati molto capillare che vede le aziende in accordo con Google premiate dai loro stessi accordi, con ottime posizioni nei risultati di ricerca.
Google da parte sua ha negato le accuse, affermando invece che gli annunci servono a guidare gli utenti, a dare informazioni più chiare e sensate, adatte al pubblico che effettua la ricerca.
La multa, la più alta mai chiesta a un’azienda, è solo il frutto di una serie di iniziative, protratte nel tempo dal 2010, anno in cui più o meno è iniziata questa ennesima polemica.
Le indagini proseguono e vedremo se scateneranno altri provvedimenti oppure Google troverà la strada per difendersi e riuscirà a spuntarla. Quella della posizione dominante di Google rispetto alle aziende più piccole è da tempo argomento di dibattito, perché è chiaro che l’azienda domini ormai non solo il mercato ma anche il modo di approcciarsi a questo, dato che tutte le aziende presenti online hanno bisogno non solo di pubblicità ma di fare i conti con il gigante di Mountain View. Per questo è importante capire bene quali saranno le dinamiche future e cosa accadrà, per quanto sia difficile pensare che possano esserci alternative al motore di ricerca più famoso al mondo.