Nel 2013 uno degli attacchi informatici più aggressivi fu quello che vide colpiti molti account Yahoo!. Inizialmente la società si limitò a dare comunicazione dell’attacco e dei problemi che ne derivarono, annunciando ovviamente di aver subito arginato il rischio, ma senza specificare il num di account violati. Stando a quanto trovato su alcune delle principali testate giornalistiche, il num comunicato dalla società era di circa 1 miliardo. E non era reale.
Una cifra certamente significativa ma meno incisiva rispetto ai 3 miliardi effettivi. A dare conferma delle notizie così diverse tra loro, la stessa società che oggi riconosce come molto più ampia la portata del cyber attacco di qualche anno fa.
Quello che era accaduto è subito apparso grave per via del fatto che a essere violati erano dati molto privati quanto sensibili: nomi, cognomi, indirizzi email. Tante e forse troppe informazioni usate per gli scopi più rischiosi. O almeno con un alto potenziale di rischio. Gli interventi tempestivi della società Californiana avevano poi fatto ben sperare e quasi certamente avevano arginato i problemi più gravi.
Adesso è invece arrivata una conferma a quanto forse si sapeva già e cioè che il danno era ed è stato molto più ampio di quanto non sembrasse a una prima analisi. E se i danni sono stati prontamente sminuiti dalla stessa Yahoo! e forse prontamente arginati, non si può dire lo stesso delle difficoltà riscontrate per una comunicazione così nebulosa.
Non specificare il numero esatto di violazioni è stata probabilmente una leggerezza non da poco, dal momento che ha messo in allarme molti utenti. In questo caso, come accade spesso, è importante garantirsi un certo margine di sicurezza e cambiare i propri dati di accesso. Le modifiche se fatte spesso hanno infatti maggiori possibilità di andare a buon fine e riuscire a essere garanzia di sicurezza e inviolabilità.