Domini .cat, un lungo dibattito online a seguito dei problemi di censura

A seguito dei disordini per il voto in Spagna, espressione di una forte richiesta da parte della Catalogna di essere indipendente, con la forte contrarietà di Madrid, ci sono state molte reazioni, anche e soprattutto online.

In rete si leggono varie reazioni, non tanto a favore dell’una o dell’altra parte, ma soprattutto protese a sottolineare l’approccio del Governo a una forma di censura nei confronti di siti e blog fortemente indipendentisti e dichiaratamente a favore della Catalogna.

Le proteste contro la censura in linea generale, a prescindere dalle ragioni delle parti, arrivano dall’Electronic Frontier Foundation fino a Security Without Borders, i ricercatori di sicurezza che aiutano gli attivisti da Peter Sunde, fondatore di Pirate Bay all’Ooni, osservatorio su eventuali interferenze presenti online.

Una fitta lista di partecipanti al dibattito. Cosa spinge questo tipo di interventi, che da più parti hanno interessato i dibattiti online degli ultimi giorni? Molto probabilmente tutto è nato quando la Fundaciò PuntCat, l’organizzazione  che registra i nomi di dominio di primo livello .cat si è vista costretta a oscurare i siti e i contenuti con connotazione della Catalogna, con estensione .cat ancor prima che a fini prettamente indipendentisti. Nelle operazioni di censura sarebbe stato coinvolto anche Google con richieste di cancellazione di app e siti utili ai cittadini.

Proprio questi interventi diffusi, sarebbero stati il cuore del problema, stando a quanto dichiarato attraverso le principali testate giornalistiche, dalle associazioni Catalane impegnate nella lotta per l’indipendenza.

Quello che è importante sottolineare è il fatto che la censura venga considerata un tema di primaria importanza, a fronte degli interventi tesi all’oscurare siti e blog di informazione e considerata l’intrusione dei Governi nelle tematiche politiche.

Tutto questo, come già detto più volte in passato per sottolineare ancora una volta come da più parti si senta l’urgenza di sottolineare la libertà di espressione a tutti i livelli. Dall’altra parte non si può negare che questa libertà di espressione sia spesso il pretesto per la pubblicazione di qualunque tipo di contenuto e proposta. Vedremo se con il tempo le varie reazioni porteranno cambiamenti di rotta, ma di certo non si potrà negare che il dibattito online è ricco di spunti su cui vale la pena ancora una volta riflettere e il tema della censura online accompagnerà ancora per molto il dibattito online e sulle principali testate giornalistiche.