Nei giorni scorsi abbiamo visto come la scarsità di indirizzi IP sia ormai un fenomeno così preoccupante che l’organo American Registry for Internet Numbers (che disciplina le risorse legati agli indirizzi IP) abbia organizzato un meeting alle Barbados per discuterne.
La preoccupazione per il fenomeno raggiunge anche il governo indiano, il quale ora vorrebbe la possibilità di regolamentare l’assegnazione degli indirizzi IP, ovvero i numeri che identificano univocamente un dispositivo collegato a una rete informatica, il quale comunica utilizzando lo standard Internet Protocol.
Al momento è l’Asia Pacific Network Information Centre (APNIC) che gestisce la distribuzione degli IP in India; se lo Stato otterrà il permesso di gestirne la distribuzione, gli utenti potranno finalmente ottenere gli indirizzi IP in tempistiche più brevi e ad un prezzo più conveniente.
Al momento, invece, se una entità desidera un indirizzo IP ne deve pagare il prezzo di vendita al dettaglio direttamente dall’APNIC. Se venissero ascoltate le richieste del governo indiano e venisse istituito un NIR, l’entità potrà acquistare l’indirizzo IP sempre dall’APNIC, ma con prezzo all’ingrosso, per poi rivenderlo alle compagnie indiane a tassi molto inferiori rispetto a quanto avviene attualmente.
Un sistema di assegnazione dell’IP locale ridurrebbe di molto i guadagni dell’APNIC, quindi è probabile ritenere che l’organo non concederà questa desiderata libertà d’azione.
Via | Hindu Business
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