Google non ha mai ammesso quanti server esattamente utilizzasse nei propri data center. Una recente presentazione degli ingegneri di Google ha dimostrato come il colosso si stia preparando a gestire una cifra spaventosa di server: circa 10 milioni di server per il futuro.
Jeff Dean, uno dei responsabili dell’ultimo keynote ha parlato del computing system su larga scala, discutendo anche di alcuni dettagli tecnici rispetto all’infrastruttura della compagnia, composta da dozzine di data center sparsi per il mondo.
Dean ha anche parlato di un nuovo sistema di archiviazione e computazione chiamato Spanner, il quale cercherà di automatizzare il sistema di gestione dei vari servizi Google tra più data center, il che include l’assegnazione automatica delle risorse tra “intere flotte di macchine”.
Spanner sarà pensato per funzionare con 10 milioni di macchine. Sul lungo termine, questo tipo di strategia di gestione dei costi potrebbe rivelare le differenze regionali tra i costi di banda larga e di dispendio energetico.
La possibilità di spostare i carichi di lavoro senza soluzione di continuità tra i data center crea possibilità di una migliore gestione dell’energia, tra cui la strategia “follow the moon” che si avvale di una riduzione dei costi per l’alimentazione e il raffreddamento durante le ore notturne. In questo scenario, i carichi di lavoro virtualizzati sono spostati in data center con fusi orari diversi per sfruttare le tariffe più convenienti.
La gestione automatizzata sarebbe ottimale anche per aggirare gli errori e i downtime di sistema.
Via | Datacenter Knowledge